Filicudi era anticamente nota come Phoenicusa (Φοινικοῦσσα) o Phoenicṑdēs (Φοινικώδης), dal greco antico Phoenix (Φοινιξ), letteralmente “ricca di felci o palme”. L’etimologia del nome deriva, secondo Aristotele, dall’abbondante presenza di palme, mentre altri sostengono derivi dalle felci, alle quali è intitolato il rilievo più alto dell’isola. Le antiche genti di Sicilia la denominavano anche “Isola del diavolo o delle streghe”. Quinta per estensione superficiale con 9,7 kmq, è la seconda più occidentale dopo Alicudi. È dominata dal Monte Fossa delle Felci, un vulcano spento di 774 m di altezza. Oltre ad esso altri vulcani presenti sono La Sciara, Montagnola-Piano Sardo, Monte Terrione, Monte Guardia, Capo Graziano, Monte Chiumento e Riberosse, tutti spenti e fortemente segnati dall’erosione. La popolazione, poco più di 200 abitanti, che diventano 3.000 nella stagione estiva, è distribuita tra i centri di Filicudi-Porto, Valdichiesa, Pecorini, Pecorini a mare, Canale e Rocca di Ciauli, collegati dall’unica strada asfaltata e da una fitta rete di strade pedonali, completamente prive di illuminazione pubblica, seppur nell’isola sia stata realizzata una centrale elettrica.
Ad oggi i principali prodotti agricoli sono i capperi ed i fichi, sebbene la principale voce dell’economia locale rimanga ancora il turismo. La pesca non è praticata intensamente, mentre lo è quella amatoriale. Due sono gli approdi principali dell’isola ovvero il Porto, dove approdano quasi tutte le navi, i traghetti e gli aliscafi da Milazzo, Palermo e Napoli, e Pecorini a Mare, alternativa nelle giornate nelle quali, per le condizioni meteo o per altri motivi, i mezzi di collegamento non possono attraccare al Porto.
Sull’isola domina un clima caldo e temperato, con una temperatura media annua di 17,8 °C. Filicudi è stata coltivata per diversi secoli, come testimoniano i terrazzamenti abbandonati presenti su quasi tutta l’isola, prevalentemente nell’area compresa tra Monte Palmieri, Riberosse e Valle Chiesa, oltre che nel versante meridionale ed occidentale. In queste antiche zone coltivate si è insediata una vegetazione con specie infestanti quali avena, trifoglio stellato e glomerato. Sono, inoltre, presenti ginestre e specie xerofile riferibili all’associazione Oleo-Euphorbietum dendroidis. Quanto all’avifauna nei pressi della Grotta del Bue marino è visibile una colonia di rondone pallido, mentre gli anfratti rocciosi e le piccole grotte di questo tratto di costa offrono rifugio a numerose coppie di piccione selvatico. L’isola era regno della foca monaca, scomparsa da Filicudi nel 1937, anno in cui viene documentato l’abbattimento dell’ultimo esemplare, presso la Grotta del Bue marino. Sulla costa settentrionale è invece ubicata un’eccezionale colonia di falco della regina, composta da diverse coppie nidificanti. Circa 735 ha rientrano nel SIC ITA030024 denominato “Isola di Filicudi”, mentre l’intera isola rientra nella ZPS ITA030044 “Arcipelago delle Eolie-area marina e terrestre”. È presente la Riserva Naturale Orientata “Isola di Filicudi e scogli Canna e Montenassari”, la cui gestione è affidata all’azienda Regionale Foreste Demaniali. L’intera isola come le altre è Patrimonio dell’UNESCO.
La luce elettrica è stata portata a Filicudi nel 1986 con un impianto di generazione a gasolio di potenza elettrica pari a 3 MW e di proprietà dell’ENEL. Quanto all’acqua corrente, la si trasporta tramite navi cisterna, dotate di quattro serbatoi, per un totale di 1.600 m3 di acqua, distribuita poi sulla rete idrica, sebbene sia stata avanzata la proposta di costruire un impianto dissalatore.
L'amministrazione comunale sta lavorando per una maggiore sostenibilità ambientale dell'Isola attraverso accordi e progetti con enti ed istituzioni preposte.
FONTI: https://it.wikipedia.org/wiki/Isola_di_Filicudi; http://www.academia.edu/4636805/Piano_gestione_eolie; http://www.progettoambiente.org/progetti/105-progetto-qeolie-sostenibili.html; http://www.comunelipari.gov.it/; Assessorato Territorio e Ambiente Provincia di Messina-siti Natura 2000; http://www.esemar.net/index/Filicudi-index.htm#logo; http://www.ct.ingv.it/it/
ph. courtesy: http://italianspecialoccasions.com/
Smart Island è un progetto finanziato dal MIUR e realizzato da CNR IIA che mira a trovare soluzioni che incrementino l’efficienza energetica, economica ed ambientale dell’intero sistema di produzione, gestione, distribuzione e uso delle risorse nelle isole minori italiane.